Avete bisogno di una pausa al chiuso tra un’escursione e l’altra? Avete trovato brutto tempo proprio nel periodo di vacanza prescelto? Oppure semplicemente apprezzate i musei e le collezioni insolite?
Viaggium ha stilato per voi una classifica dei 6 musei più strani al mondo per soddisfare la vostra sete di conoscenza! 🤪
Micropia (Amsterdam, Olanda)
Sono ovunque, ma non li puoi vedere. Non li senti, ma sono sempre con te. Questi fedeli compagni di viaggio staranno al tuo fianco per tutta la vita.
Di cosa stiamo parlando? Ma dei microbi!
Micropia è l’unico museo dei microbi al mondo e si trova ad Amsterdam. Qui grandi e piccini potranno scoprire insieme il misterioso mondo di questi organismi, così piccoli eppure così efficienti. Per esempio, lo sapevate che il 50% dell’ossigeno prodotto sulla Terra non proviene dalle piante, bensì da colonie di microscopiche alghe? E che esiste una specie di microbo crostaceo in grado di “vogare” l’equivalente di 16 chilometri orari per un essere umano?
Grazie ai potenti microscopi, le postazioni interattive e le descrizioni chiare e accattivanti, in questo museo si può davvero imparare divertendosi!
Da non perdere: Il body scanner che ti rivelerà quali microbi crescono sul tuo corpo e il “baciometro”, che conta quanti microbi vengono trasferiti da un corpo all’altro durante un bacio!
Consiglio: Per un’esperienza nella natura a 360 gradi, approfittate della visita a Micropia per scoprire anche ARTIS, lo Zoo Reale di Amsterdam che si trova nelle immediate vicinanze.
Adatto a: Tutti, tranne le persone germofobe
MUSA – Museo Subacqueo d’Arte (Cancun, Messico)
Questo museo è unico nel suo genere: si trova infatti…sott’acqua! Situato nel Parco Marino Nazionale di Cancun, il MUSA sfoggia 500 statue a grandezza naturale situate a 4-8 metri di profondità. Questo museo è tanto interessante quanto virtuoso, infatti è nato da un progetto per promuovere la biodiversità marina. Le statue sono state costruite con un cemento speciale dal ph neutro e sono state installate sul fondale marino per favorire la ripopolazione della fauna acquatica in seguito al deterioramento della barriera corallina.
Queste statue nascoste sul fondale delle isole caraibiche sono pronte per essere scoperte dai turisti più avventurosi! Infatti, a seconda della profondità del fondale, è possibile ammirare le statue facendo snorkeling o delle vere e proprie immersioni subacquee.
Ma non temete, anche i più restii a bagnarsi possono visitare questo museo sommerso grazie a un tour su una speciale una barca dal fondo di vetro.
Da non perdere: La galleria “Evoluzione silenziosa”, composta da 400 statue che ritraggono persone di età, genere ed etnie diverse, offre uno spettacolo unico e suggestivo. È stata realizzata dall’artista, fotografo ed esperto subacqueo Jason de Caires, che per creare ogni statua ha usato un modello in carne e ossa.
Consiglio: Per un’esperienza ancora più emozionante prenotate la vostra visita tra Giugno e Agosto, in questa stagione infatti è possibile ammirare da vicino i pacifici e meravigliosi squali balena durante le immersioni!
Adatto a: Tutti! L’età consigliata per le immersioni e lo snorkeling è dai 10 e ai 60 anni, ma il tour sulla barca dal fondo di vetro è invece perfetto per tutte le età.
Museo Fallologico Islandese (Reykjavik, Islanda)
Sì, avete capito bene, questo museo è dedicato all’organo riproduttivo maschile. La collezione del Museo Fallologico Islandese vanta più di duecento peni e parti di pene provenienti da quasi tutti i mammiferi terrestri e marini presenti in Islanda, compresi trichechi, balene, orsi polari e perfino la specie Homo sapiens.
Qui è dunque possibile osservare peni di ogni specie e dimensione: si va dall’esemplare appartenente a una balenottera azzurra, con una lunghezza di 170 centimetri e un peso di 70 chilogrammi, fino al campione appartenente a un criceto, lungo 2 millimetri e osservabile solo attraverso una lente d’ingrandimento.
Il museo possiede anche una sezione “folkloristica” dove sono esibiti una ventina di peni che si dice appartengano a personaggi della mitologia islandese, tra cui elfi e troll. Oltre alla sezione biologica, è presente una raccolta di opere d’arte e cimeli legati al tema del museo.
Da non perdere: Le 15 sculture argentate che riproducono a grandezza naturale i membri dei giocatori della Nazionale di pallamano maschile islandese. Le sculture non sono esposte seguendo l’ordine di apparizione dei giocatori nella foto sovrastante, sta a voi indovinare il legittimo proprietario di ogni fallo.
Consiglio: Per un crudele scherzo del destino, si dà il caso che uno dei migliori venditori di hot dog a Reykjavik si trovi proprio a pochi metri dal Museo Fallologico Islandese. Il chiosco si chiama Bæjarins Beztu Pylsur e i suoi hot dog sono stati eletti a gran voce come i più buoni della città. A voi la scelta se andarci prima o dopo aver visitato il museo.
Adatto a: Tutti coloro che nutrono un interesse scientifico verso la fallologia o chi è semplicemente curioso e vuole visitare un museo a dir poco singolare. Non essendoci alcun riferimento pornografico, questo museo è in teoria adatto alle famiglie. Non si garantisce però l’assenza di domande “scomode” da parte dei pargoli!
MOBA – Museum Of Bad Art (Somerville, Stati Uniti)
Il Museum of Bad Art (in italiano “Museo dell’Arte Brutta”) è l’unico museo dedicato alla raccolta e l’esibizione del meglio del peggio. La missione di questo museo infatti è offrire visibilità a quelle opere d’arte che altrimenti non verrebbero mai esposte, perché troppo brutte. La collezione comprende 500 pezzi d’arte, che però vengono mostrati ciclicamente per limiti di spazio.
Spesso il MOBA è stato accusato di essere anti-artistico, tuttavia non si tratta di una semplice raccolta di lavori volutamente pacchiani: il museo infatti accetta solo opere originali che presentano difetti così evidenti da renderle comiche. Non importa che gli artisti siano talentuosi o dilettanti, ciò che conta è la motivazione che li ha spinti a creare l’opera. Secondo la cofondatrice Marie Jackson, questo museo difende “il diritto di un artista a fallire”.
Da non perdere: La sezione Doppelhangers (gioco di parole dall’inglese doppelganger, ossia “sosia”) dove è esposta una serie di ritratti che più o meno involontariamente assomigliano a personaggi famosi, quali attori e presidenti americani.
Consiglio: Siccome il MOBA è ospitato nello scantinato del Somerville Theatre, l’ingresso al museo è compreso nel biglietto del teatro. In alternativa, la visita è prenotabile gratuitamente sul sito del museo.
Adatto a: Grandi e piccini. Il MOBA regala a tutti una grande lezione di vita, il messaggio di questo museo infatti incoraggia a mettersi in gioco, restituendo dignità al fallimento, visto come un’occasione per imparare (e per farsi due risate).
Neon Muzeum (Varsavia, Polonia)
Al Museo del Neon di Varsavia non solo potrete farvi abbagliare dalla più grande collezione di insegne al neon del mondo, ma scoprirete anche un capitolo interessante della storia della Polonia! Questo museo infatti conserva e documenta più di 200 insegne provenienti dal periodo della Guerra Fredda.
Ma perché proprio le insegne al neon?
Forse non tutti sanno che, a differenza dei paesi capitalisti, nella Polonia socialista queste insegne luminose non venivano usate a scopi pubblicitari, bensì per fare propaganda politica! Le autorità avevano programmato a tavolino una vera e propria campagna di “neonizzazione”, che prevedeva l’installazione di cartelli al neon disegnati da grafici e artisti famosi del tempo in tutte le zone urbane. L’obiettivo era creare una rete di messaggi luminosi che ricoprissero strade intere senza sovrapporsi gli uni agli altri.
La ricca collezione di insegne dal design accattivante, la raccolta di storie che le accompagnano e l’atmosfera nostalgica fanno di questo museo una piccola gemma nascosta di Varsavia.
Da non perdere: Questo museo si trova nel distretto hipster di Varsavia, la Soho Factory. Un tempo quartiere popolare, oggi distretto d’arte ricco di negozi di design, gallerie e ristoranti particolari. Vale la pena fare un giro per queste strade per respirare un po’ della cultura underground della capitale.
Consiglio: Chi è interessato a saperne di più sul periodo socialista in Polonia troverà interessante il Museum of Life Under Communism, situato a breve distanza dal Museo del Neon, una specie di capsula del tempo dove si possono ammirare mobili e oggetti di uso quotidiano appartenenti a questo periodo storico.
Adatto a: Gli amanti della street art e a chi vuole imparare nuove cose senza annoiarsi sui libri.
Cup Noodles Museum (Yokohama, Giappone)
Il Cup Noodles Museum è dedicato al ramen istantaneo, uno dei piatti pronti più consumati in Giappone. Questo cibo sostanzioso, economico e facile da preparare è associato alla tipica vita da studente squattrinato giapponese (ma anche italiano, vista la diffusione di questo alimento nel Bel Paese).
Parte del museo è incentrata sulla vita di Momofuku – l’inventore del ramen istantaneo – e su tutte le difficoltà che ha incontrato sulla strada del successo; emblematico è il luogo in cui ultimò la sua invenzione: una misera capanna, di cui si può trovare una fedele riproduzione nel museo. Molto divertente è invece il CUPNOODLES Park, una sezione simile a un parco giochi che permette ai più piccini di sperimentare la sensazione di essere uno spaghetto in una fabbrica di noodles.
Da non perdere: Nella sezione My CUPNOODLES Factory potrete creare il vostro pacchetto di ramen istantaneo personalizzato! La varietà di condimenti e combinazioni di gusti vi sbalordirà!
Consiglio: Da non confondere con il Shin-Yokohama Raumen Museum, un altro interessante museo situato a Yokohama, dedicato però al ramen nella sua versione classica. Vi consigliamo senz’altro una visita anche a questo (pur non essendo vicinissimo al Cup Noodles Museum), soprattutto per la degustazione! Questo museo si trova infatti all’interno di una corte piena di chioschi specializzati nella preparazione di questa pietanza (il ramen istantaneo sarà buono finché volete, ma secondo noi non batte quello tradizionale! ).
Adatto a: Questa meta è un must per tutti gli amanti del ramen istantaneo e per chi vuole scoprire di più sulla storia di questa pietanza-simbolo del Giappone moderno.
Bell’idea proporre musei iversi dal solito! Capita sempre un giorno di pioggia..